Situato nella Valle Siciliana, Fano Adriano sorge probabilmente sui resti di un
antico insediamento romano. Risulta che il paese abbia avuto per molti secoli solo
la denominazione di Fano per poi assumere quella di Fano Adriano o Troiano. Il crollo
dell'Impero Romano, seguito dalla invasioni barbariche e dei Saraceni, ridusse questa
area in uno stato di completo isolamento aggravato dalla scomparsa della Via Cecilia,
via di comunicazione tra queste zone e Roma di cui rimangono tracce lungo la ex
strada statale n.80. Anche Fano Adriano visse questo stato di isolamento, che da
una parte fu utile a preservare la zona da ulteriori invasioni, ma dall'altra lasciò
il paese, e tutta la zona montana dell'Abruzzo Teramano, in uno stato di arretratezza
che perdurò fino al XX secolo.
Il Teramano, dopo aver fatto parte del Ducato di Spoleto ed aver attraversato il
periodo di anarchia feudale dell'Alto Medioevo, entrò a far parte del Regno di Napoli.
Fano Adriano, sotto la signoria di Pardo Orsini, fece parte del Marchesato della
Valle Siciliana che aveva la sua capitale a Tossicia e seguì le vicende del Regno
fino all'unità d'Italia.
Interessante è il centro storico, raccolto intorno alla Chiesa madre, che conserva
caratteri architettonici cinquecenteschi, specialmente nella zona detta "del Coro"
e a Piazza Prato, dove è possibile ammirare un'abitazione privata che presenta anche
un esempio di "gafio", elemento architettonico di derivazione longobarda tipico
dell'alta valle del Vomano e testimonianza dell'appartenenza al ducato longobardo
di Spoleto.
Il paese ha, col passare del tempo, inglobato il nucleo di abitazioni denominato
Villa Moreni, originariamente separato e dotato di una sua propria chiesa intitolata
a San Rocco che presenta caratteri seicenteschi.
Il comune di Fano Adriano comprende una unica frazione, Cerqueto, paese questo posto
a circa 15 Km. Cerqueto sorse probabilmente nel periodo delle invasioni barbariche.
L'abitato conserva notevoli caratteri di antichità, soprattutto nella parte alta
(rione Castello) dove si incontrano esempi del caratteristico balcone ligneo detto
"gafio".
Il nome del paese
Secondo gli storici le origini di Fano sono ignote per via di una sostanziale mancanza
di fonti. Anche la derivazione del nome del paese non è completamente chiarita:
certamente Fano deriva dal latino fanum (tempio) mentre sull'appellativo Adriano
esiste una difformità di interpretazione. Secondo alcuni storici il nome, dapprima
Fano Troiano o Traiano (fino al 1800) e successivamente Adriano, deriverebbe dal
nome dell'Imperatore romano secondo la cui volontà sarebbe stato eretto l'antico
tempio sulla sommità del Colle San Marcello dove ora sorge l'Eremo dell'Annunziata.
Secondo altri storici l'origine del nome è da mettere in relazione ad Atri (antica
Hadria) e quindi alla regione Adriana (Ager Hadrianus) sotto la cui diocesi e giurisdizione
si trovava Fano. Una ulteriore interpretazione vede la denominazione legata invece
al Dio Hatrianus (o Hadrianus), dio della guerra e del fuoco, nome tutelare della
stirpe italica, venerato durante la dominazione dei Siculi (II secolo a.C.): a questo
Dio sarebbe quindi stato dedicato il tempio sito in Fano per le riunioni religiose
e civili della popolazione sicula.
Le sette Effe
Si tratta di un'antica e misteriosa epigrafe la cui derivazione e il cui significato
sono ancora sconosciuti. Diverse sono le versioni circa il significato e l'interpretazione
è stata affidata fino ad oggi perlopiù a giochi di parole. Nell'immaginario popolare,
essa rappresenta una esortazione ai cittadini fanesi: quella comunemente accettata
è: "Fanesi Furono Forti Fatevi Forti Figli Fanesi". Nell'interpretazione degli studiosi
tale epigrafe invece potrebbe essere riferita ai sette templi (F sta per Fanum,
cioè tempio) dell'anfizionia religiosa dell'Ager Hatrianus (dell'antica Grecia l'anfizionia
rappresentava una lega di città vicine a scopo di culto); il tempio sito in Fano
sarebbe stato dedicato al dio Adrano e, situato sul colle più alto (m. 1000), sarebbe
stato il primo in ordine di importanza.